Posted by Laura Ercoli on 24 febbraio 2017

Contraffazione e pirateria: l’impatto economico globale da qui al 2022 secondo Frontier Economics

I costi della contraffazione e della pirateria a livello globale, già oggi enormi, lieviteranno da qui al 2022 secondo un recente studio commissionato dalla International Chamber of Commerce e dall’INTA.

E’ stato presentato a febbraio 2017 il rapporto “The Economic Costs of Counterfeiting and Piracy” realizzato dalla società europea di consulenza Frontier Economics  su commissione della International Chamber of Commerce e dalla International Trademark Association (INTA).IP

Fondato su studi precedenti dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dell’Ufficio Europeo della Proprietà Intellettuale (EUIPO) sulla contraffazione e la pirateria negli scambi transfrontalieri, questo nuovo rapporto ne amplia la portata, includendo il valore dei beni contraffatti prodotti e consumati internamente, il valore della pirateria digitale e gli effetti economici di ampio raggio – dalla riduzione degli investimenti diretti provenienti dall’estero, al minor gettito fiscale e al costo della criminalità – oltre alla perdita di posti di lavoro. Frontier Economics ha inoltre quantificato una previsione sull’impatto economico globale della contraffazione e della pirateria nel 2022.

Le risultanze principali del rapporto sono che contraffazione e pirateria sono in aumento: la dimensione globale dei due fenomeni, già notevole, è cresciuta rispetto alle stime precedenti, e l’aspettativa è di un’ulteriore incremento.

Frontier Economics stima che il valore totale dei prodotti contraffatti e piratati nel 2022 raggiungerà un valore compreso fra 19 mila e 88 mila miliardi di dollari USA, mentre nel 2013 si attestava fra i 923 e i 1130 miliardi.

Secondo le stime aggiornate, il valore globale in dollari USA dei prodotti contraffatti e piratati salirà da 737-898 miliardi a 1540-1870 miliardi. Il valore dei posti di lavoro persi è previsto in crescita da 2-2.6 milioni a 4.2-5.4 milioni.

Le cifre rappresentate nello studio sono preoccupanti, ma è possibile leggervi anche un’indicazione di come la proprietà intellettuale contribuirà sempre di più al valore dei prodotti, delle imprese e dell’economia mondiale in generale.

Il rapporto è evidentemente destinato soprattutto ai governi affinché intensifichino gli sforzi per migliorare la protezione e il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, ma manda un segnale importante anche alle imprese rispetto a quanto i diritti di proprietà intellettuale siano già oggi essenziali per la loro esistenza, e probabilmente lo saranno sempre di più.

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