Posted by Laura Ercoli in , , on 30 maggio 2016

La pirateria musicale ruba oltre 300 milioni annui all’economia UE

Il danno complessivo subito nel 2014 dall’economia dell’Unione Europea a causa della pirateria musicale è stato di oltre 300 mila euro, e 2155 posti di lavoro persi: lo rivela uno studio sull’impatto economico delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.

L’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale ha pubblicato uno studio sul costo economico della violazione dei diritti di proprietà intellettuale nel settore della musica registrata.

L’industria della musica ha evidentemente un’alta intensità di diritti d’autore, ma lo studio ne sottolinea un uso intensivo anche di marchi, disegni e modelli.

L’analisi riguarda l’effetto sull’economia dell’Unione Europea del commercio di copie non autorizzate di registrazioni musicali sia digitali che su supporti fisici (quali CD o DVD).trumpet

Nel 2014 la perdita di fatturato nel settore della musica registrata in Europa come effetto diretto del consumo di registrazioni pirata è stimata in circa 170 milioni di euro, cifra che corrisponde al 5,2% dei ricavi. La perdita diretta di occupazione è di 829 posti di lavoro.

Ma se a queste stime si aggiungono gli effetti indiretti, ovvero i mancati introiti per l’indotto e le mancate entrate fiscali, l’impatto complessivo risulta pari a circa 336 milioni di euro di perdita derivante dal calo di vendite, con la perdita di 2155 posti di lavoro e di 63 milioni di euro di entrate fiscali.

Per quanto riguarda l’Italia, nel 2014 il settore ha realizzato vendite per oltre 200 milioni di euro, ma ha perso 7,8 milioni di euro a causa della musica piratata.

Questo studio è il settimo che l’Osservatorio europeo pubblica nell’ambito di un’indagine sull’impatto economico della contraffazione e della pirateria nell’Unione Europea, finalizzata a migliorare la comprensione del ruolo della proprietà intellettuale nell’economia.

Gli studi precedenti hanno esaminato i settori dei profumi e igiene personale; abbigliamento, calzature e accessori; articoli sportivi; giochi e giocattoli; gioielleria o orologi; borse e valigie.

30 maggio 2016

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