Posted by Laura Ercoli on 14 luglio 2017

Accordo UE-Giappone: riconosciute 200 IGP e DOP, più tutela per la proprietà intellettuale

IGP E DOP IN GIAPPONE

Più tutela per i diritti di proprietà intellettuale, riconoscimento di 200 IGP e DOP in Giappone e azzeramento o riduzione dei dazi su prodotti agroalimentari, abbigliamento, calzature e pelletteria: l’accordo commerciale UE-Giappone apre nuove opportunità all’export italiano.

Maneki-neko il gatto giapponese della fortuna

Maneki-neko, il gatto con la zampa alzata che secondo la gestualità giapponese invita i clienti a entrare, viene spesso posto nelle vetrine o all’ingresso dei negozi per portare fortuna e ricchezza.

È stata raggiunta un’intesa su un accordo di partenariato economico fra Unione Europea e Giappone che faciliterà gli scambi, intervenendo sui dazi e sulla tutela in Giappone della proprietà intellettuale, in particolare delle IGP (indicazioni geografiche) e delle DOP (denominazioni di origine) protette.

L’annuncio è stato dato il 6 luglio dalla Commissione Europea e dal primo ministro giapponese Shinzo Abe, secondo il quale l’accordo porterà alla creazione della più grande zona economica libera, avanzata ed industrializzata al mondo.

L’accordo essenzialmente apre la strada per l’Europa all’industria automobilistica nipponica in cambio del libero accesso al mercato giapponese per i prodotti agroalimentari europei ma anche per altri prodotti in settori, quali l’abbigliamento, le calzature e la pelletteria, nei quali l’Unione Europea è particolarmente competitiva.

Dal punto di vista delle imprese italiane, le novità di maggior interesse dell’accordo sono:

  • il riconoscimento e la tutela da parte del Giappone di circa 200 IGP e DOP dell’Unione Europea
  • le migliori condizioni per la tutela di marchi, diritti d’autore, brevetti e segreti commerciali in Giappone
  • l’eliminazione o forte riduzione dei dazi su molti prodotti agroalimentari – quali i derivati della carne suina, i vini e i formaggi – e su prodotti industriali o artigianali in settori quali abbigliamento, calzature, pelletteria.

Il riconoscimento delle IGP e DOP tutelate nell’Unione Europea
L’accordo prevede la tutela automatica in Giappone, senza alcuna formalità o esborso a carico del titolare, per oltre 200 prodotti agroalimentari IGP e DOP registrati nell’Unione Europea.

Non è stata ancora pubblicata la lista di prodotti ricompresi nell’accordo, ma secondo notizie di stampa questa includerebbe almeno 10 formaggi italiani: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana e Taleggio.

È comunque previsto che il numero di denominazioni protette dall’accordo possano aumentare.

La tutela sarà estesa ai conflitti fra IGP e DOP e marchi successivi, ossia saranno rifiutate le domande di registrazione di marchio in conflitto con indicazioni geografiche protette nell’Unione Europea e riconosciute dal Giappone in base al nuovo accordo. In caso di marchi già depositati in Giappone prima dell’entrata in vigore dell’accordo, sono previste solo norme sulla coesistenza.

Grazie a questo accordo, le IGP e DOP protette nell’Unione Europea saranno presto oggetto di accordi bilaterali specifici in tutti e tre i maggiori mercati dell’Estremo Oriente: un mese fa è stato concluso l’accordo per il riconoscimento in Cina di 100 indicazioni geografiche protette nell’Unione Europea (vedi notizia), mentre un accordo analogo con la Corea del Sud esiste dal 2012.

Migliore tutela per i diritti di proprietà intellettuale
In base all’accordo di partenariato economico fra Unione Europea e Giappone, gli standard di tutela per i diritti di proprietà intellettuale in Giappone si avvicineranno a quelli già esistenti nell’Unione Europea.

L’accordo prevede infatti una migliore tutela in particolare per il diritto d’autore e per i segreti commerciali, che godranno di una protezione simile a quella esistente nell’Unione Europea.

Sono previste inoltre norme specifiche sulla durata dei brevetti farmaceutici, sulla tutela dei marchi e sulla possibilità di proteggere l’aspetto esteriore dei prodotti in base alle norme in materia di design non registrato e di concorrenza sleale.

Per quanto riguarda il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, verranno elevati gli standard di tutela già a livello di giustizia civile e sono previste norme specifiche applicabili alla frontiera non solo alle merci in ingresso in Giappone, ma anche a quelle in uscita e in transito.

L’eliminazione dei dazi

Prodotti agroalimentari
Il Giappone ha finora applicato dazi anche elevati all’importazione di molti prodotti agroalimentari, in particolare alla carne suina. Fresca o lavorata, la carne suina è il primo prodotto UE importato dal Giappone e da sola ha pesato per oltre 12 miliardi di euro nel 2016. I dazi sui derivati da carne suina saranno eliminati gradualmente.

Per quanto riguarda i vini e i vini aromatizzati, l’attuale dazio del 15% sarà eliminato contestualmente all’entrata in vigore del nuovo accordo. Per i formaggi l’eliminazione dei dazi sarà graduale, e per quanto riguarda i formaggi freschi l’importazione in Giappone continuerà temporaneamente ad essere soggetta a quote che aumenteranno gradualmente in base alla crescita dei consumi nel paese.

Altri prodotti industriali e artigianali
La liberalizzazione delle importazioni dall’Unione Europea in Giappone sarà completa per quanto riguarda i prodotti tessili, abbigliamento, calzature e pelletteria, oltre che per i cosmetici, i prodotti chimici e le plastiche.

Il sistema giapponese di quote aveva finora fortemente penalizzato in particolare le importazioni di pelletteria e calzature dall’Unione Europea. Le quote saranno abolite a partire dall’entrata in vigore dell’accordo, mentre i dazi sulle calzature verranno ridotti subito dal 30% al 21% e poi azzerati nell’arco di dieci anni. I dazi su altri prodotti di pelletteria quali le borse saranno anch’essi azzerati gradualmente entro un decennio.

Entrata in vigore dell’accordo
L’annuncio del 6 luglio riguarda il raggiungimento, dopo molti anni di negoziati, di un’intesa sui contenuti dell’accordo, ma il lavoro ora prosegue per la stesura del testo definitivo, che secondo dichiarazioni ufficiali dovrebbe essere pronto entro fine 2017.

L’entrata in vigore avverrà soltanto dopo l’approvazione del testo definitivo da parte del Parlamento Europeo e da parte dei singoli stati membri dell’Unione Europea; alcuni ipotizzano che questo iter sarà compiuto entro il 2019.

Cosa fare
L’accordo di partenariato economico fra Unione Europea e Giappone è certamente destinato ad aprire ottime opportunità per l’export italiano. Per le imprese che abbiano intenzione di cogliere questa occasione consigliamo fortemente di verificare subito la possibilità di tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale in Giappone con particolare riferimento ai marchi, anche per evitare la registrazione in Giappone di marchi identici o simili da parte di terzi.

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