Posted by Laura Ercoli on 11 luglio 2022

NFT MetaBirkin, prima decisione di un tribunale USA

Gli NFT MetaBirkin sono opere d’arte, o sono stati creati al solo scopo di sfruttare illegittimamente la notorietà della iconica borsa Birkin? La prima decisione di un tribunale federale statunitense nella causa fra la maison di moda Hermès e l’artista Mason Rothschild non mette fine alla disputa, ma fornisce alcuni elementi utili alla tutela dei brand nelle nuove piattaforme virtuali del metaverso.

Birkin borsa

Borse Birkin – immagine tratta dal sito hermes.com

Il 18 maggio 2022 un tribunale federale degli Stati Uniti (United States District Court for the Southern District of New York, nel seguito il tribunale) si è pronunciato nella disputa fra la casa di moda francese Hermès International/Hermès of Paris Inc. (Hermès nel seguito) e Mason Rothschild, artista digitale statunitense.

Il caso è particolarmente degno di nota poiché coinvolge diversi temi di grande attualità: la produzione di NFT senza l’autorizzazione del titolare dei diritti di proprietà intellettuale, i limiti entro i quali l’uso di un marchio è consentito a fini artistici e la tutela dei brand della moda nel metaverso.

I fatti nel procedimento

La Hermès aveva avviato la causa in seguito alla produzione e alla vendita da parte di Mason Rothschild, senza il consenso di Hermès, di una serie di NFT connessi a immagini digitali riproducenti la borsa Birkin, modello iconico sul quale la maison francese detiene diritti di marchio.

Nelle immagini connesse agli NFT contestati, Mason Rothschild aveva rielaborato il modello della borsa sia nel materiale (pelliccia sintetica), che nel colore e nelle decorazioni, ma il modello Birkin rimaneva riconoscibile e gli NFT venivano commercializzati (vedi qui) con il nome “MetaBirkin” a prezzi non lontani da quello di una autentica borsa Birkin della Hermès.

Nel suo ricorso, la Hermès aveva lamentato la violazione dei propri diritti sul marchio Birkin, e documentato casi in cui sia i media che i consumatori avevano palesato la convinzione che le MetaBirkin fossero riconducibili alla Hermès stessa.

L’artista aveva chiesto al tribunale di dichiarare inammissibile il ricorso della Hermès, citando precedenti in cui la tutela della libertà di espressione sancita dal primo emendamento della Costituzione statunitense era stata estesa a opere d’arte “espressive” riproducenti, nel titolo o nel contenuto, marchi registrati di proprietà di terzi.

Il tribunale ha dovuto dunque stabilire essenzialmente se le immagini delle MetaBirkin debbano considerarsi prodotti commerciali privi di carattere espressivo, nel qual caso è sufficiente stabilire se sia ravvisabile la violazione dei marchi registrati, oppure opere d’arte dotate di carattere espressivo (di cui gli NFT avevano semplicemente certificato la proprietà), nel qual caso è necessario tenere in considerazione sia i diritti di marchio della Hermès che i diritti dell’artista a citare il marchio stesso.

La decisione del tribunale

MetaBirkins

MetaBirkin create da Mason Rothschild – immagini tratte dal sito looksrare.org

Il tribunale ha stabilito, da un lato, che le MetaBirkin sono opere d’arte digitale dotate di carattere espressivo, alle quali sono applicabili sia la tutela del primo emendamento che la giurisprudenza invocata dall’artista.

Dall’altro lato, il tribunale ha respinto la richiesta di Mason Rothschild di dichiarare inammissibile il ricorso della Hermès in quanto quest’ultima aveva presentato prove sufficienti a dimostrare che l’uso del nome MetaBirkin non ha alcuna rilevanza artistica, e che anche se ne avesse è comunque ingannevole rispetto all’origine o al contenuto delle opere.

La decisione non pone dunque fine al contenzioso legale. Tuttavia sono da evidenziare due considerazioni interessanti su questa prima pronuncia.

1 – L’uso dell’NFT di per sé non priva l’opera del suo carattere artistico – Per il tribunale, l’NFT è semplicemente uno strumento atto a certificare l’autenticità dell’immagine e tracciarne i passaggi di proprietà; di per sé l’uso di NFT in connessione con le immagini digitali non dimostra che la natura di queste sia unicamente commerciale al punto di escludere la tutela riservata alle opere d’arte.

2- NFT indossabili – In una nota alla decisione, il tribunale ha osservato che la scelta di considerare le opere di Mason Rothschild meritevoli della tutela in quanto opere d’arte avrebbe potuto essere diversa nel caso in cui gli NFT fossero stati collegati all’immagine digitale di una borsetta Birkin virtualmente indossabile.

 

L’uso di NFT indossabili è già diffuso e in rapida espansione nei giochi online e nelle piattaforme virtuali in generale, dunque l’annotazione del tribunale tende a confermare l’opportunità di estendere la tutela di marchi e design per coprire l’uso per NFT e piattaforme virtuali.

Tale estensione appare dunque particolarmente urgente per i brand nel settore della moda e di altri prodotti indossabili o comunque utilizzabili in contesti di gioco e piattaforme virtuali (vedi il nostro recente articolo Il metaverso, i marchi e la proprietà intellettuale: opportunità e rischi).

 

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