Posted by Laura Ercoli on 21 giugno 2016

Quali sono i paesi più favorevoli per la proprietà intellettuale? Risposte dal nuovo Global Intellectual Property Index

Secondo l’indagine Global Intellectual Property Index dello studio Taylor Wessing il mondo sta investendo di più in proprietà intellettuale, sia in termini economici che di tempo. Nella classifica dei paesi più favorevoli alla proprietà intellettuale l’Italia guadagna posizioni nell’area dei marchi, in cui vengono apprezzati gli strumenti legali a disposizione per la difesa dei diritti.

E’ stata pubblicata la settimana scorsa la quinta edizione del Global Intellectual Property Index (GIPI), a cura dello studio legale internazionale Taylor Wessing.

Il GIPI è un rapporto comparativo sulla proprietà intellettuale in 43 giurisdizioni, basato su oltre 8500 interviste di utenti e titolari di diritti di proprietà intellettuale oltre che sui dati forniti da 61 organizzazioni. Le giurisdizioni sono classificate in quattro categorie, ovvero marchi, brevetti, diritti d’autore e design.

Secondo la nota introduttiva al rapporto le testimonianze raccolte dimostrano l’importanza crescente della proprietà intellettuale: la maggior parte degli intervistati ha confermato un aumento degli investimenti in proprietà intellettuale sia in termini economici che di tempo, nonostante la recessione che molte economie stentano ancora a superare.

Un altro dato interessante è la centralità dei costi nelle risposte dei partecipanti all’indagine. Vista la crescita dell’investimento in proprietà intellettuale, c’è un’ovvia attenzione ai costi ma la priorità è data al rapporto fra costo ed efficacia nelle azioni per la difesa dei diritti in tutte le aree della proprietà intellettuale.

Questo si applica a tutte le aree coperte dall’indagine, con una sola eccezione: nell’area brevetti gli intervistati mostrano di considerare prioritaria, rispetto a considerazioni di costo, la disponibilità nel paese preso in considerazione di consulenti preparati, oltre che la specializzazione e competenza dei giudici, la rapidità delle decisioni e delle procedure e la prevedibilità dei risultati.

La classifica del rapporto costo-efficacia nella difesa dei diritti per ciascun diritto di proprietà intellettuale vede la Germania al primo posto per marchi e brevetti e i Paesi Bassi per il diritto d’autore e il design. L’Italia è 12a per marchi e diritto d’autore, 22a per il design e 29a per i brevetti. Gli USA sono al 26° posto per i brevetti, al 42° per marchi e diritto d’autore e al 43° per il design, mentre la Cina è 25a per i brevetti, 31a per il design, 35a per i marchi e 41a per il diritto d’autore.

Classifiche per diritto di proprietà intellettuale

Classifica generale
La prima tabella del GIPI classifica le giurisdizioni in base alla proprietà intellettuale in genere. Le prime tre classificate sono Paesi Bassi, Germania e Regno Unito, con l’Italia al 21° posto insieme alla Polonia. Gli USA sono al 24° posto, in calo rispetto alle edizioni precedenti dell’indagine. La Cina è 39a, anch’essa in discesa.

Marchi
Germania, Paesi Bassi e Regno Unito occupano i primi tre posti, mentre tutte le giurisdizioni della metà alta della classifica calano rispetto all’ultima edizione del GIPI, con due eccezioni: l’Italia e l’Unione Europea.

L’Italia sale di ben sette posti (senza calcolare i paesi nuovi arrivati in classifica), dal 22° al 17° . Il commento sull’ascesa dell’Italia è che “nonostante l’alto tasso di contraffazione, la giurisprudenza recente indica che sono generalmente disponibili buoni strumenti per contrastare le più frequenti violazioni di marchio, nei casi in cui la contestazione giunga dinanzi a un tribunale. Questo si allinea con la crescita del punteggio dell’Italia nelle categorie dello sfruttamento (+28%)  e della difesa (+17%) dei marchi.”

Gli USA sono al 15° posto, in calo di cinque posti, mentre la Cina perde sei posizioni, fermandosi alla 43a.

Brevetti
In cima alla classifica brevetti si trovano il Regno Unito, la Germania e i Paesi Bassi. Secondo il GIPI, il mondo dei brevetti è in crescita, considerando le cifre delle edizioni precedenti: oltre metà delle giurisdizioni esaminate hanno migliorato il punteggio generale. Ma mentre nelle edizioni precedenti le priorità degli intervistati in questa area erano la coerenza nelle decisioni dei tribunali e il rapporto fra costi ed efficacia dei procedimenti, quest’anno l’esigenza principale che emerge è la disponibilità di consulenti legali competenti.

L’Italia sale di due posizioni al 19° posto, mentre gli USA sono al 10° e la Cina al 28°, in calo di due posizioni.

L’indagine segnala la caduta dell’Ufficio Europeo dei Brevetti dalla 9a alla 15a posizione, sia per l’ottenimento dei brevetti che per le azioni di invalidità. La discesa viene spiegata con le note difficoltà politiche interne all’ufficio, che hanno avuto grande eco mediatica proprio mentre per l’EPO si avvicina l’assunzione di nuove responsabilità relative alla gestione delle domande di brevetto unitario.

Diritto d’autore
I Paesi Bassi, la Germania e il Canada sono ai primi tre posti di questa classifica, con l’Italia in 20a posizione, mentre gli USA calano dal 2° al 16° posto, in parte a causa degli alti costi della difesa del diritto d’autore, e la Cina perde tre posizioni fermandosi alla 35a.

Design
Le prime sette giurisdizioni classificate sono europee, con l‘Unione Europea in testa seguita da Paesi Bassi e Germania che distaccano l’Italia, in 15a posizione.

La Cina è al 29° posto mentre gli USA crollano dal 25° al 42°, probabilmente a causa degli alti costi del contenzioso e di un sistema che protegge soltanto una gamma ristretta di modelli. Un’ulteriore causa del calo è da ricercare nella speranza delusa che l’adesione degli USA all’Accordo dell’Aia nel 2015 portasse il paese ad allargare le tipologie di design proteggibili.

21 giugno 2016

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