Posted by Laura Ercoli on 28 aprile 2021

Tribunale unificato dei brevetti: in forse partenza nel 2021, l’Italia spinge per divisione centrale a Milano

L’Ufficio europeo dei brevetti auspica che il brevetto unitario diventi operativo in tempi brevi, ma i due ricorsi costituzionali contro la legge tedesca di ratifica dell’accordo sul Tribunale unificato dei brevetti non arriveranno verosimilmente a sentenza entro fine anno, e rimangono in sospeso altre questioni, compresa la richiesta italiana di ospitare a Milano la sede centrale del tribunale originariamente assegnata al Regno Unito.

Tribunale unificato dei brevetti

 

 

“Che il brevetto unitario divenga realtà è una necessità per l’Europa, oggi forse più che mai” ha detto Antonio Campinos, Presidente dell’Ufficio europeo dei brevetti, rivolgendosi alla Commissione giuridica del Parlamento europeo il 12 aprile 2021.

Non è chiaro, tuttavia, se il brevetto unitario diverrà una realtà nel 2021.

Il sistema del brevetto unitario consiste di un brevetto con validità unica in 25 giurisdizioni dell’UE (tutti gli stati membri dell’unione ad eccezione della Spagna e della Croazia), oltre che di un tribunale sovranazionale, denominato Tribunale unificato dei brevetti (TUB), con giurisdizione esclusiva sui brevetti unitari che sarà estesa, in futuro, ai brevetti europei.

L’uno non può esistere senza l’altro: sebbene la normativa sul brevetto unitario è in vigore dal 2013, non sarà possibile richiederlo prima dell’entrata in vigore dell’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti (Accordo TUB), che avverrà soltanto quando l’accordo stesso sarà ratificato da un certo numero di stati membri compresa, obbligatoriamente, la Germania.

Sospesa (di nuovo) la legge tedesca di ratifica dell’Accordo TUB

Il primo tentativo fatto dal governo tedesco per ratificare l’Accordo TUB naufragò a febbraio 2020, quando la Corte costituzionale federale tedesca sentenziò, in seguito a un ricorso, che la legge era stata approvata con una maggioranza insufficiente di parlamentari.

Il 18 dicembre 2020 il parlamento tedesco approvò una seconda legge di ratifica, ma lo stesso giorno furono depositati due nuovi ricorsi costituzionali, uno dei quali chiedeva fra l’altro che l’entrata in vigore dell’atto di ratifica fosse sospesa in attesa della sentenza.

A gennaio 2021 la corte costituzionale tedesca ha chiesto al presidente federale di non firmare il testo approvato dal parlamento fino a nuovo ordine. La ratifica è dunque rimasta in sospeso, e nessuno dei due ricorsi compare fra le sentenze calendarizzate per il 2021.

Teoricamente la corte potrebbe decidere che la legge di ratifica può essere firmata in pendenza dei ricorsi, ma tale soluzione è certo quella ideale.

La richiesta italiana di ospitare la sezione “life sciences” del TUB

Nel frattempo l’Italia sta sostenendo la candidatura di Milano, che già ospita una sezione locale del TUB, a diventare la nuova sede della sezione centrale originariamente assegnata a Londra e dedicata alle cause brevettuali riguardanti le scienze della vita.

In seguito all’uscita del Regno Unito sia dall’UE che dall’Accordo TUB, il Comitato preparatorio TUB ha deciso che il lavoro della sezione centrale “life sciences” sia temporaneamente diviso fra le sezioni centrali del TUB assegnate a Parigi e a Monaco.

L’Italia ha chiesto invece che la sezione centrale di Londra sia riassegnata definitivamente ai sensi l’Accordo TUB, sottolineando che è l’Italia il paese cui spetta ospitarla, nel rispetto delle norme dell’accordo stesso. La questione è stata nuovamente sollevata molto di recente dal governo Draghi durante un incontro fra i ministri della giustizia italiano e francese; è auspicabile che il negoziato si concluda positivamente per la candidatura di Milano.

 

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